Breve storia della Brigata Maiella di Luigi Pantalone*
(Quarantennale
della Liberazione 1944-1984)
Nel
quarantennale della Liberazione, riteniamo giusto e doveroso rievocare —anche
se trattasi di un breve scritto su un giornale di
quartiere— le gesta della formazione partigiana denominata “Brigata Maiella”,
la più importante fra le altre formazioni dell’Italia centro — meridionale e la
sola, oltre al Corpo Volontari della Libertà, ad essere decorata di Medaglia
d’Oro al Valor Militare, per onorare la memoria del suo compianto comandante Avv.
Ettore Troilo, nominato —dopo la guerra— Prefetto di Milano, come sicuramente i
concittadini sessantenni ricorderanno.
Questo
dovere lo sentiamo non solo per aver fatto parte di questo glorioso Gruppo di
Volontari della Libertà ma perché, se si leggono le storie —anche
le più qualificate— della Resistenza italiana, sulla formazione
abruzzese si trovano soltanto poche righe, relegate di sovente in una nota a
piè di pagina.
Le
ragioni di questa carenza o negligenza sono molte e
complesse fra cui — principalmente — la maggiore importanza che la Resistenza
ebbe nelle regioni del Nord ed il legame che le formazioni partigiane
dell’Italia settentrionale avevano con le forze politiche, nonché la maggior
possibilità di documentare fin dal primo dopoguerra la loro attività.
La
zona dove nacque la “Brigata Maiella” è situata nell’alto chietino, tra i fiumi
Sangro e Aventino, dominata dalla imponente massa
pietrosa della Maiella.
Ne
è promotore Ettore Troilo, un avvocato socialista nato a Torricella Peligna
(Chieti), collaboratore di Turati a Milano e poi di Matteotti a Roma,
antifascista schedato e discriminato nella professione.
Troilo
raggiunge l’Abruzzo a fine settembre 1943, dopo aver partecipato alla
sfortunata difesa di Roma a Porta San Paolo, ad inizia
subito ad esortare gli uomini alla resistenza armata contro Il nazifascismo.
Il
crollo del 1943 riservò all’Abruzzo una sorte particolare, drammatica ed infelice.
La
linea del fronte si stabilizza per parecchi mesi lungo il Sangro e l’Aventino,
taglia a mezzo la regione con una lunga fascia di “terra bruciata”.
E’
qui che ai manifestano le prime spontanee resistenze popolari; ed è qui, su
questo substrato, che si organizza —vincendo le resistenze alleate—
la formazione “Brigata Maiella” tra il dicembre 1943 e il gennaio 1944:
ne è animatore, come si è detto l’Avvocato Ettore Troilo.
L’eco
delle attività della Brigata Maiella giunse nel febbraio 1944 allo Stato
Maggiore dell’Esercito Italiano di stanza a Brindisi, impressionando molto
favorevolmente i circoli politici e militari tanto che il Maresciallo Messe
convocò il suo comandante.
Dato
il carattere spontaneo e popolare della sua formazione e la sua ispirazione
nettamente repubblicana, l’Avv. Ettore Troilo chiese ed
ottenne che la “Brigata Maiella” -unico esempio di gruppo partigiano
regolarmente organizzato - potesse operare fuori del territorio nel quale si
era formato ed entrasse alle dipendenze dell’Esercito Italiano ai soli effetti
amministrativi e dei comandi alleati per il suo impiego strategico, nonché
restasse assolutamente autonoma per ogni questione attinente alla sua forza,
alla organizzazione interna, alla disciplina di guerra.
La
“Brigata Maiella”, come abbiamo detto poc’anzi, non si sciolse una volta
liberata la propria regione, ma proseguì sino alla fine, a fianco del Corpo
Italiano di Liberazione, della Divisione Paracadutisti della “Nembo” e degli
Alleati, la Guerra di Liberazione.
Nei
quindici mesi di aspra lotta sostenuta contro l’invasore tedesco, ha dato largo
e generoso contributo di sangue per il riscatto dell’onore e della libertà
d’Italia.
Vogliamo
ricordare soltanto le principali località dove furono
combattute le battaglie più cruente: Civitella a Selva, Pizzoferrato, Lama dei Peligni e, superba la Maiella
madre, Cingoli, Poggio San Marcello, Montecarotto (dove fu ferito anche l’autore
dell’articolo, ndr), Pesaro, Montecastellaccio, Brisighella, Monte Mauro, Monte
della Volte e Senio.
Fu,
inoltre, tra le primissime truppe liberatrici, all’alba del 21 aprile a Bologna
e il primo maggio 1945 ad Asiago.
55
caduti, 131 feriti di cui 36 mutilati, 15 medaglie
d’argento, 43 medaglie di bronzo e 144 croci ai v.n. testimoniano e
rappresentano il tributo offerto dalla “Brigata Maiella” alla grande causa della
libertà.
La
“Brigata Maiella”, che aveva raggiunto la forza massima di millecinquecento
unità, si sciolse a Brisighella, in Romagna, il 15 luglio 1945, ricevendo parole
di elogio e commosse dai Comandanti della VIII^ Armata Britannica, del II^ Corpo Polacco e dal Presidente del Consiglio
Ferruccio Parri.
Sulla
strada che unisce Palena a Taranta dei Peligni e Lama dei Peligni, in provincia
di Chieti, ad una altezza media di sette/ottocento
metri del gran dorso pietroso della “Maiella”, su uno sperone di roccia che
sembra sospeso sull’abisso, sorge una piccola cappella di pietra: è il sacrario
dedicato ai caduti, l’ultima promessa mantenuta dall’Avv. Troilo per ricordare
ed onorare i suoi partigiani.
Il
grande merito del comandante Troilo fu, tra gli altri, quello di essere sempre
tollerante, fratello e padre, integerrimo ma soprattutto democratico vero con i
suoi partigiani.
Pur
esseno socialista (o, forse, appunto perché socialista), non volle aggregare ad un determinato partito politico la sua Brigata, in cui
convissero ed operarono con rispetto e lealtà reciproci liberali, socialisti,
democristiani, comunisti e repubblicani.
Con
la stessa saggezza democratica l’Avv. Ettore Troilo operò allorquando
fu chiamato a dirigere la Prefettura d Milano.
Non
dimentichiamo questi uomini, perché “anche a loro dobbiamo la nostra libertà,
la nostra riconquistata dignità di uomini“.
*ndr
Luigi
Pantalone (1925-2009) è deceduto l’ 8 Luglio 2009 dopo
una lunga battaglia contro il Morbo d’Alzheimer.
Era
una delle 144 Croci di Guerra al Merito della Brigata
Maiella.
Della
sua partecipazione ai quindici mesi di guerra, mi restano alcuni oggetti
tipicamente militari che aveva voluto tenere a
memoria, tutti d’origine britannica, la Brigata Maiella infatti vestiva generalmente
capi usati dalle truppe del Commonwealth, compresi i caratteristici shorts e le
calze lunghe sotto al ginocchio.
La
Brigata Maiella svolgeva le sue operazioni sotto l’alto comando britannico insieme
alle truppe canadesi, neozelandesi, indiane e polacche ed era inquadrata nel
209° Reggimento Fanteria dell’Esercito Italiano, pur rimanendo autonoma nelle
sue linee di condotta.
Ho
ritrovato questo articolo andando a rileggere il carteggio di mio padre relativo
alla Brigata Maiella, purtroppo non ho trovato alcun riferimento sulla
pubblicazione, sarò comunque ben lieto di citarlo appropriatamente e
pubblicamente aggiungendolo a questo testo qualora qualcuno lo riconoscesse e
mi facesse pervenire gentilmente il nome della testata e la data di
riferimento.
Enrico
Pantalone